Come andare in bicicletta

Vero o no, si dice che una volta imparato ad andare in bicicletta non si scorda più.
Ponendo che il detto sia vero, posso affermare che il ricordo del primo ciclo lo porterò con me per tutta la vita.
Ovvio che non voglio comparare la chemioterapia ad una scampagnata in bici (se proprio sarebbe come una scalata al monte Everest) però credo che il concetto renda proprio l’idea.


Nonostante la mia determinazione nel voler iniziare il prima possibile, il lunedì mattina mi sveglio presto e sono molto agitata; a parole sapevo cosa mi aspettava, ma si sa, la teoria è una cosa mentre la pratica è tutt’altro.

Entro nel Day Hospital di Ematologia e attendo il mio turno, non aspetto molto ma a me sembra un’eternità. Non sono sola, siamo in molti in questa sala d’attesa.
Arriva il mio turno e vengo chiamata dall’infermiera che mi seguirà per tutta la settimana, si presenta e mi chiede di darci del tu. Si chiama Uthe, è molto simpatica, parla molto pacatamente e mi mette subito a mio agio (per quell’agio che la situazione può donare).
Mi accompagna in stanza e mi spiega tutto quello che sta preparando.
Rendendomi partecipe mi toglie l’agitazione e io mi tranquillizzo.

Lunedì mattina, inizia la terapia.
La mia paura più grande è che il mio corpo non regga la botta di medicine che mi viene somministrata.
Il cortisone lo sento appena entra in vena (sarà il fatto che non sono abituata a prendere medicine), lo sento nel naso e ha uno strano odore.
La pillola anti-vomito è lunga come una falange 😵 e chi mi conosce sa bene che fatica faccio a buttare giù qualsiasi pastiglia.
In più me ne vengono date altre 2 di Paracetamolo 💊

In 2 ore finisce tutto e arriva il momento di vedere per la prima volta le pompe che iniettano la chemioterapia.

ATTENZIONE!!
PANICO TOTALE!!
Accidenti non avevo capito che quelle cose fossero così grandi e che pesassero così tanto. Quello che avevo immaginato come un marsupietto si trasforma magicamente in zainetto monospalla.

Sono passate più o meno 2 ore e il primo giorno è andato.


Martedì, mercoledì, giovedì e…

Venerdì, finisce l’acqua fisiologica e nuovamente il cortisone in vena; le due pompe suonano e anche la gialla e la rossa sono finite; ultime gocce dell’ultimo farmaco di questo primo ciclo.
Sono passate più o meno 3 ore e la prima settimana è andata.

Mi stupisco di non esser stata così male come immaginato; la pillola anti-vomito ha fatto il suo dovere, non ho mai avuto nausea e non mi è mai mancato l’appetito, complice il cortisone iniettato quotidianamente.
Ma maledetto il cortisone iniettato quotidianamente, ho iniziato il ciclo con 62 kg e mi ritrovo al venerdì a pesarne 70,5 🐋
è solo acqua e secondo il dottore in pochi giorni dovrei smaltirla, avrà anche ragione ma a me la cosa spaventa e non poco.

Chiudo la giornata fiduciosa, non immaginando che tipo di effetti collaterali avrei dovuto affrontare nei giorni successivi.