Il tumore e Victoria

I primi giorni a casa con un neonato sono particolarmente difficili e pesanti!
Cambia il tuo corpo, cambiano le esigenze della famiglia, devi imparare a conoscere le esigenze di tuo figlio e non solo, il suo carattere, il suo modo di fare, i suoi ritmi.
Per quanto il nostro corpo sia progettato per essere genitore, non è facile per nessuno; in qualsiasi modo lo facciamo, dobbiamo arrenderci all’idea che in qualcosa sicuramente abbiamo sbagliato.

A me e a Mark non è andata poi così diversamente; le mie attività casalinghe erano allattare e mettere a dormire Victoria.
Per quanto l’ansia di attendere l’esito della biopsia mi stesse occupando gran parte dei pensieri, grazie a mia figlia, ho potuto concentrare le mie forze su di lei e dunque reagire in modo forte alle difficoltà che mi stavano mettendo i bastoni tra le ruote.

Finito il mio primo ciclo di chemio credevo di riuscire a cavarmela da sola ma, purtroppo, ho dovuto arrendermi alla stanchezza e ai dolori.
Eppure, nonostante i brutti effetti collaterali, la mia concentrazione rimaneva su Victoria. Non potevo, ma soprattutto non volevo, arrendermi all’idea di essere ammalata e di non riuscire a fare da madre a mia figlia!
È vero che non potevo più allattare ed è vero che lei veniva nutrita da altre persone durante le mie assenze ma, allo stesso tempo, nei momenti di mia presenza ero in prima fila per allattarla e cambiarla. Notte compresa!
Sapevo di non poter fare tantissimo per lei durante i momenti di Down dunque mi imponevo di alzarmi ogni momento della notte e del giorno!

Nonostante i cambiamenti nel mio corpo (dovuti alle cure e non alla gravidanza) quando mi guardo con lei allo specchio non vedo una mamma malata, ma una mamma felice con la sua bambina in braccio. Assieme ridiamo, giochiamo, cantiamo e balliamo. Faccio fatica, tanta fatica, eppure eccomi qua… Sempre pronta per esaudire ogni sua richiesta.

Ovviamente non mi sento di meritare una medaglia; sono una mamma e, come ogni altra mamma, farei di tutto per mia figlia.
Ma vorrei invitare qualsiasi malato a non vedersi come tale e reagire di fronte a questa brutta bestia che è il cancro! È difficile e non si può ignorare, ma scommetto che chiunque possa trovare un motivo per vivere, esattamente come io ho avuto il mio e dunque
comunque Victoria!!


5 risposte a "Il tumore e Victoria"

  1. Cara Daisy, è da un po’ che provo a mettere insieme delle parole per farti sentire la mia vicinanza e il mio contributo in questo bellissimo blog che tu, con molta chiarezza e semplicità, stai creando di volta in volta con tutti i momenti che hai vissuto dall’inizio di questo tuo “secondo travaglio”.
    “Comunque Victoria”: un titolo più azzeccato di questo non potevi pensare.
    Ho condiviso con te, per quello che ho potuto, dei momenti brutti per tutti noi, ma che “Comunque” ci hanno portato ad altrettanti momenti di condivisione di vita quotidiana per te, per Victoria e per Mark.
    Ora, nonostante il periodo che stiamo vivendo, noi ci sentiamo sollevati dopo aver passato un momento difficile della nostra vita. Continueremo a supportarci oltre il tempo.
    Un abbraccio Mamma

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  2. Daisy mi ha tanto commosso quello che hai scritto,veramente la tua piccola è stata la tua Victoria!!..Un grande abbraccio virtuale e tante energia positiva preghero per te che Dio ti dia le forze per sempre lottare e stare vicino alla tua bimba..Un abbraccio forte

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